Come nasce la crisi energetica?
Negli ultimi anni la tematica ambientalista è uscita dagli ambienti scientifici e ha cominciato a farsi strada nell’opinione pubblica di massa, anche grazie ad attivisti di fama internazionale come la giovane Greta Thunberg e la star di Hollywood Leonardo Di Caprio (se non l’avete ancora visto, vi consigliamo il suo Before the Flood del 2016), per non parlare dei diversi partiti politici europei che hanno fatto dell’ecologia uno dei loro cavalli di battaglia. Tuttavia, a rendere veramente sentito questo argomento per la popolazione italiana e non solo sono stati senza dubbio i recenti rincari delle bollette.
Che fare, dunque? Come risparmiare? Come ridurre l’inquinamento, che sta ormai raggiungendo livelli preoccupanti?
Per poter rispondere a questi interrogativi che tanto vi premono, dobbiamo prima fare un piccolo passo indietro. Non si può, infatti, affrontare un problema senza conoscerne le cause. Ebbene, il 75% dell’inquinamento ambientale deriva dal consumo di combustibili fossili, il gas in primis. E il 40% di questo inquinamento é prodotto dai sistemi di riscaldamento delle abitazioni. In Italia, a peggiorare la situazione concorre il fatto che il palinsesto immobiliare sia piuttosto datato. In altre parole, le case sono male isolate e consumano ancora più gas per il riscaldamento. Poi, certo, esiste anche l’inquinamento industriale, la cui velocità e “compensazione”, però, sono ben diverse dall’edilizia residenziale: se volete approfondire questo argomento, potete digitare su Google “certificati bianchi”.
Come ridurre l’inquinamento e i costi in bolletta?
La soluzione è duplice: isolare la casa e utilizzare fonti rinnovabili per la produzione di energia.
Ed è proprio qui che entrano in campo i famosi ecobonus, che incentivano l’isolamento della casa e la sostituzione delle caldaie a gas metano con nuovi sistemi alimentati da pannelli fotovoltaici.
Quanto consuma la tua casa?
L’APE (acronimo di Attestato di Prestazione Energetica) è una certificazione divenuta obbligatoria in Italia a partire dal 2007 al fine di stabilire criteri, condizioni e modalità per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. Questo provvedimento è stato adottato nell’ambito di un programma di contenimento dei consumi volto a contribuire al conseguimento degli obiettivi nazionali di limitazione delle emissioni di gas serra sanciti dal protocollo di Kyoto, nonché da una serie di successive direttive europee.
L’APE è obbligatorio quando si pubblica un annuncio immobiliare e alla fine dei lavori di costruzione di nuove abitazioni, di ristrutturazione di edifici preesistenti e di interventi di riqualificazione energetica. Viene rilasciato da un professionista, il certificatore energetico, e ha durata decennale.
Il certificatore energetico, attraverso un complesso insieme di calcoli, “misura” il consumo energetico dell’edificio analizzando le pareti disperdenti, il soffitto, il pavimento, i serramenti, la caldaia, eventuali stufe, nonché l’orientamento e l’esposizione dell’immobile.
Le classi energetiche fra cui il certificatore energetico può scegliere sono dieci in tutto e vanno dalla A4, la più efficiente in assoluto, alla G, la meno performante. Per individuare la classe energetica di riferimento si utilizza un metodo di calcolo che determina il fabbisogno e il consumo energetico dell’immobile.
Il compito del certificatore energetico è estremamente delicato, poiché l’attestato che redige inciderà anche sul valore dell’immobile, che sarà più alto quanto più alta sarà la sua classe energetica. Inoltre, negli APE vengono anche suggeriti eventuali interventi per ridurre il consumo energetico dell’edificio.
Cosa ci riserva il futuro?
Vorremmo offrirvi un lieto fine, ma preferiamo essere chiari e schietti: la crisi energetica in atto è appena cominciata e non finirà a breve, soprattutto se non si prendono provvedimenti concreti e risolutivi.
Per fortuna, l’Unione Europea e l’Italia stanno già adottando dei provvedimenti volti a una sensibilizzazione in materia energetica e ambientale, come i già citati esempi dell’APE e degli ecobonus dimostrano, investendo risorse pubbliche per l’ammodernamento e l’ottimizzazione dei consumi in ambito residenziale.
Come vedremo meglio nel prossimo articolo – spoiler – la normativa sull’incentivo del risparmio energetico degli edifici è attualmente prorogata sino alla fine del 2024 in regime “ordinario” e con diversi scaglioni e paramenti prosegue la sua avventura anche l’ex superbonus 110, ora 90%. Se volete saperne di più, tornate a visitare il nostro blog a gennaio.
Intanto, vi invitiamo a riflettere sull’importanza per tutti noi di mettere in atto strategie e gesti concreti, così non solo da fare la nostra parte nella tutela del pianeta – che è l’unico che abbiamo – ma anche da salvaguardare il nostro conto in banca alla luce dei rincari in bolletta. Un ottimo primo passo verso il conseguimento di questi obiettivi è l’analisi energetica dell’abitazione che già possedete o di quella che state meditando di comprare, per cui troverete interessanti offerte nella nostra pagina “Novità”.